Architettura d’acqua è un testo articolato in tre parti. Vi è una prima disamina di temi architettonici sottesi allo spazio termale classico inteso nella sua costruzione chiusa e introversa, un originale viaggio tra le forme architettoniche immaginate per contenere l’acqua e destinarla alla fruizione umana sia a dimensione ludica che terapeutica.
Un percorso che focalizza i corpi architettonici e urbani nella loro vocazione riservata, fortemente orientata a costruire macchine di luce e riflessi.
C’è poi un corpo centrale che analizza alcuni riferimenti classici del moderno italiano dove la dissoluzione dei corpi architettonici racconta di sistemi compositivi diversi e variegati che si muovono entro scritture razionaliste, organiche, storiciste. A questa fa seguito una sequenza di letture contemporanee che fissano i termini dello spazio in raffinate e molteplici articolazioni.
Infine, una compiuta e documentata prova progettuale sancisce una via di uscita articolata e complessa usando il paesaggio meridionale come scena costitutiva del progetto.